Le acque minerali italiane vanno alla grande. Si intendono naturalmente acque provenienti da fonti sul suolo italiano indipendentemente dalla proprietà. Secondo i dati relativi alle esportazioni del 2015 e recentemente pubblicati emerge che all’estero sono stati venduti ben con 1.357 milioni di litri pari a un valore di 479 milioni di euro. Un incremento di oltre il 10% rispetto all’anno precedente che conferma il trend positivo in atto da anni (negli ultimi quattro anni le esportazioni sono cresciute per un volume di oltre il 27% e per un valore di oltre il 54%). Le acque italiane vengono esportate in oltre 100 paesi anche se i ¾ dell’export viene assorbito da 8 mercati principali: Stati Uniti d’America, Francia, Germania, Svizzera, Canada, Australia, Regno Unito e Giappone.
Il punto di forza delle nostre acque è la qualità da una parte e il design elegante e raffinato delle bottiglie come ad esempio l’Acqua Morelli, caratteristiche queste ultime che vengono apprezzate dai consumatori grazie al ruolo svolto dai ristoratori italiani all’estero che le servono ai loro clienti trasmettendo loro lo stile di vita italiano. Per quanto riguarda i marchi la leadership spetta gruppo svizzero Nestlè Waters, leader mondiale delle acque confezionate, con le marche S. Pellegrino (acqua gassata) e Acqua Panna (liscia). La S. Pellegrino è l’unica acqua minerale italiana che realizza un fatturato maggiore all’estero rispetto alI’Italia. Fuori dai confini nazionali guardano anche altri grandi produttori come San Benedetto, Sant’Anna, Ferrarelle ed Uliveto ma anche quelli medi come ad esempio Acqua Solè, La Galvanina, Smeraldina, Lauretana, Mangiatorella.
L’Italia è il secondo paese esportatore di acque minerali al mondo dopo la Francia che detiene circa il 40% del mercato e le cui esportazioni ammontano a 600 milioni di euro. Un distacco colmabile visto i tassi di crescita dell’Italia.