MATTEO BONOLI, MASTER HERBALIST DI AMARO MONTENEGRO
di Clara Ippolito
L’Amaro Montenegro richiede un processo produttivo molto articolato, rimasto praticamente inalterato per generazioni. La sua ricetta, ad oggi ancora segreta, prevede un complesso procedimento di estrazione e miscelazione di 40 erbe in un rapporto preciso, in grado di creare il complesso sapore di questo prodotto, un mix perfetto tra dolce e amaro. Ne abbiamo parlato con Matteo Bonoli, Master Herbalist della famosa azienda.
bi Che cosa fa un Master Herbalist?
M.B. È il garante di un processo di produzione e custodisce i segreti di un prodotto e della sua preparazione. Nella fattispecie dell’Amaro Montenegro, la sua ricetta mi è stata tramandata dal mio mentore, il precedente master herbalist, e sono solo il quarto che ha l’onore di ricoprire questa carica nei 132 anni di storia del brand.
bi Da quando è in forze alla Montenegro?
M.B. Lavoro per il Gruppo da giugno 2010, inizialmente come R&D Product Specialist della Divisione Spirits, ruolo che continuo a ricoprire anche attualmente. Sono, in particolare, Master Herbalist dal 2015. Per affrontare le sfide quotidiane di questo settore è per me fondamentale il mio background: ho una formazione universitaria specifica, con un PhD in Scienza e Tecnologia degli Alimenti e Chimica Analitica applicata agli Alimenti. Essenziale è stata, però, anche l’esperienza professionale maturata in precedenza, come responsabile di stabilimento e produzione in un liquorificio-distilleria di proprietà di un grande gruppo vitivinicolo italiano, ruolo che ho ricoperto per 4 anni.
bi Questo celebre amaro è protagonista da qualche tempo di numerosi cocktail nei bar di varie capitali europee e d’oltreoceano: qual è la situazione in Italia?
M.B. Amaro Montenegro, grazie alla sua storia e al suo “Sapore Vero”, è da sempre l’Amaro più amato dagli italiani. Il tour “Be the Vero Bartender” rappresenta l’inizio di un nuovo percorso del brand verso il mondo della mixology e dei bartender. L’utilizzo degli amari nei cocktail è, infatti, in forte sviluppo negli USA e noi vorremmo farci portatori di questo trend in Italia.
bi Le caratteristiche che rendono il Montenegro adatto alla mixologia contemporanea.
M.B. Il gusto piacevolmente equilibrato tra note dolci e amare, la gradazione alcolica moderata che rende più versatile il gusto dei cocktail, ma anche la complessità della formula dovuta alle 40 erbe aromatiche e a un processo produttivo unico che prevede tre diverse fasi: bollitura, macerazione, distillazione.
bi Quella di quest’anno è stata la seconda edizione del concorso Be The Vero Bartender. Rispetto all’anno scorso quali sono state le novità?
M.B. Con l’edizione del tour che si è appena concluso abbiamo portato l’arte della mixology in otto città italiane, da nord a sud, per creare un percorso di formazione e sperimentazione per addetti ai lavori, oltre che di degustazione e scoperta di nuovi cocktail per il pubblico. In ogni masterclass sono stato affiancato da Giuseppe Gallo, uno tra i principali esperti nel panorama della mixology, che si è occupato di tecniche di miscelazione innovative applicate alla preparazione dei cocktail a base di Amaro Montenegro e nozioni di bar management, oltre a esperti bartender di fama internazionale.
bi La grande finale del concorso si terrà a Bologna il prossimo 27 settembre. Il premio del vincitore sarà un long weekend da protagonista al Bar Convent di Berlino, dove sarete espositori. In cosa si tradurrà questa presenza?
M.B. Il vincitore della competizione avrà l’opportunità di partecipare da protagonista all’edizione 2017 di uno degli eventi più importanti in Europa nell’ambito della mixology.
bi Pillole di saggezza per bartender italiani in Germania.
M.B. In primo luogo direi che il mondo della mixology è da considerarsi come un bellissimo gioco. È, come per un pittore, avere a disposizione una tavolozza con un numero infinito di colori e riuscire a dare alla propria opera un carattere definito con tante sfumature personali. Inoltre, il vero bartender è colui che riesce a cogliere i gusti del proprio interlocutore e che riesce a inventare qualcosa di nuovo o reinventare qualcosa che già esiste in chiave moderna. Infine, bisogna ricordarsi che è colui che riesce a far sposare gli ingredienti tra loro con un pizzico di azzardo. Insomma, il vero bartender è la persona che convince con il primo cocktail a ordinare il secondo.
Credits Amaro Montenegro