Quando si dice pasta si dice Italia. A ragione. Secondo uno studio realizzato da Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) la pasta prodotta in Italia è la più mangiata in Europa e nel mondo. Su quattro piatti di pasta consumati nel Vecchio Continente tre sono italiani, nel mondo invece su quattro uno è italiano. Nonostante la concorrenza sia sempre più agguerrita (Turchia e Tunisia soprattutto) l’export italiano va a gonfie vele.
Lo scorso anno ad esempio la metà della produzione è stata esportata (circa 1,9 milioni di tonnellate) con il 71% delle esportazioni dirette ai paesi europei con Francia, Germania e Regno Unito che rappresentano i primi tre mercati in Europa (circa un miliardo di piatti esportati per un valore di poco meno di un miliardo di euro). Il trend è positivo da almeno 25 anni per la pasta italiana che in questo periodo ha raddoppiato l’export arrivando agli attuali 2 milioni di tonnellate fatturati in oltre 200 paesi del mondo.
I pastai italiani per mantenere la leadership stanno diversificando la loro produzione puntando su nuovi prodotti salutisti come la pasta integrale, quella biologica, senza glutine o con l’aggiunta di altri ingredienti, come legumi, spezie e superfood. Insomma la concorrenza è cresciuta ma i nostri pastai sanno come reagire per venire incontro e anticipare le esigenze del mercato sempre più diversificato e salutista.